Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

... dispositivi per il disaccoppiamento in banda di lavoro audio.
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linomatz
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Da un punto di vista filologico qualsiasi registrazione audio effettuata in
studio ed operata con multimicrofonia, elaborazioni da console e quant'altro
non dispone di un momento live primo ed unico. O meglio, ne disporrà di
infiniti, tanti quanti saranno gli impianti audio chiamati ad una
amplificazione sonora del contenuto del disco. Così ragionando non potranno
esistere impianti che vanno male in quanto ognuno di essi avrà la dignità
insindacabile di un momento live primo. E questo sarà sempre vero, anche in
presenza di code sonore, rimbombi o qualsiasi altra anomalia apparente così
come in qualsivoglia concerto live potremmo mai assistere mai potremo
intervenire sul suono emesso in quel determinato momento. Si ascolta e
basta, e si prende necessariamente tutto per buono.

Gli audiofili che abbiamo imparato a conoscere, oltre per come sono stati
forgiati sia dai sistemi di informazione che da tutto il marketing di settore
non potranno ma trovarsi d'accordo perche' in fondo hanno sempre tutti
ragione. Prevarrà un giudizio di merito determinato dal gusto dei singoli
che come tutte le percezioni umane varia in funzione del tempo,
muta e genera un grado di insoddisfazione perenne che è, assolutamente,
l'obiettivo finale di qualsiasi produttore o venditore.

Un impianto audio per amplificazione sonora viene concepito solo per l'uso
che se ne deve fare in un luogo di solito variabile. Esempio, un iPod con
un paio di cuffiette è un tipico impianto minimale ma completo che permette
di farci ascoltare il contenuto di un disco audio mentre facciamo una
passeggiata o siamo sdraiati su una spiaggia al mare. Un impianto con
diffusori professionali ad alta efficienza insieme ad amplificatori molto
potenti saranno sicuramente presenti in una discoteca e saranno indispensabili
per trasmetterci la fisicità del segnale sonoro presente sul disco. Anche
un impianto audio domestico costituito da due bei diffusori di marca, un
ampli a valvole ed un lettore CD all'ultimo grido altro non sarà che un sistema
per amplificare suono ed allietarci mentre siamo a casa o in famiglia.
Poco importerà se ci saranno così come ci sono differenze tra amplicatori,
diffusori o sorgenti, mai cambierà il presupposto di amplificazione sonora
funzionale all'uso, al gusto personale ed al suo compito di produrre il
momento live primo di cui si parlava all'inizio.
In realtà, quello che noi in tutti i casi ascoltiamo è solo ed esclusivamente
il contenuto "apparente" del disco mediato dalla bontà dell'impianto e dall'
ambiente o luogo di rappresentazione.
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

La bontà di un impianto audio per amplificazione sonora puo' essere stabilita
con gli stessi parametri che sono stati utilizzati in fase di progettazione dei
vari componenti. Intendo la risposta in frequenza, la tenuta in potenza,
l'estetica, il costo, etc.. Anche l'ascolto puo' essere significativo ma come detto
prima e' sempre legato al gusto del compratore e le varie differenze timbriche o
dinamiche che possono essere rilevate concorrono tuttavia ad un giudizio
complessivo del sistema.

Ricorrere a circuitazioni ed elaborazioni di equalizzazione e' assolutamente
consentito, nulla ci vieta di intervenire sul segnale per fare in modo che in
un determinato ambiente si ottenga un risultato a noi piu' consono, sia per
parametri misurabili sia come piacevolezza di ascolto in generale.
E' nella nostra stanza che sta avvenendo l'evento live primo quindi perche'
non fare in modo che ci aggradi il piu' possibile?

Tutti gli impianti e componenti recensiti sulle riviste, che si trovano nelle mostre
o nei vari negozi sono sistemi per amplificazione sonora e rispondono alle leggi
del mercato e a quelle di una conoscenza tecnica e scientifica tradizionale e ricorrente.
Sono tutti oggetti venduti sciolti e spetta all'acquirente trovarne una sistemazione
domestica o professionale che sia ... per ottenere un risultato sempre sconosciuto
o solo parzialmente prevedibile dal venditore dell'elettronica o componente stesso.


...segue...
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

La Riproduzione Musicale è un'altra cosa ...
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

La Riproduzione Musicale ruota su tre aspetti fondamentali che di solito, anzi sempre,
vengono completamente disattesi, incompresi e trascurati in caso di amplificazione sonora.
Primo, cura e metodo nella tecnica di registrazione iniziale, secondo, cura e tecnica nell'ambiente
di riproduzione finale, cura e tecnica nel funzionamento delle elettroniche intermedie.
Tutto verte nella conservazione più elevata possibile del contenuto della registrazione live
fino al suo trasferimento in un tempo ed in un luogo diversi da quelli della prima esecuzione che
rimane sempre una ed una sola, sia si tratti di un concerto dal vivo con strumenti acustici non
amplificati sia si tratti di una ripresa artificiosa da studio.

La Riproduzione Musicale e' determinata da un metodo di azione che mette al riparo il
segnale originale da qualsiasi variazione possa assumere nel tempo e nello spazio.
Non potendo mai ed in nessun caso conoscere il contenuto del segnale da trasferire solo
un applicazione metodologica chiara e definita ci può garantire il risultato finale non
andando più a dipendere nè dal gusto dell'ascoltatore nè dalle sue peculiarità percettive.
Il mio sarà solo un tentativo sintetico nell'esposizione delle soluzioni e degli approcci in gioco.

Quindi, che modalità di registrazione adottare? Come agire sull'ambiente di riproduzione?
Quali tecniche operare sui componenti elettronici?
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Per tutta una serie di ragioni l'ambiente di registrazione dovrebbe essere
diverso da quello di esecuzione di un normale concerto live di strumenti acustici,
voce compresa ovviamente. Ritengo al tempo stesso, pero', che sia anche impossibile
rinunciare ad un evento live dalle caratteristiche esclusive ed uniche come puo' essere
una rappresentazione di opera alla Scala di Milano o di una grande orchestra
alla Filarmonica di Berlino. Per ora quindi riconosciamo al luogo deputato una
valenza che non ammette alternative.

Insomma, che sia chiaro, secondo me non si puo' parlare di riproduzione musicale
in genere se non e' dato conoscere cio' che e' oggetto di riproduzione.
La parola stessa infatti implica la ri-produzione, ovvero di cio' che evidentemente e'
stato gia' altrove prodotto, avvenuto nella sua unica rappresentazione prima.
Questa precisazione apparentemente banale e' alla base di qualsiasi ragionamento
che possa da questo momento nascere od innescarsi.

Altro aspetto da premettere, spero questa volta sia sostanzialmente scontato, e' che
in natura non e' possibile replicare al perfetto uguale una qualsivoglia cosa.
Non ci e' concesso, punto. Sia per ragioni fisiche che per questioni fisiologiche.
Allora che cos'e' che conta e che cerchiamo di realizzare? Una parola sola, e'
l'emozione. Poter di nuovo gioire di un'emozione del tutto simile a quella che si
e' generata in noi nell'esecuzione prima. In altri termini il nostro cervello dovra'
di nuovo avere a disposizione una infinita serie di complessi input in grado
di ricondurre ad una medesima elaborazione celebrale o del tutto congruente.

A questo punto, come si accennava prima, diventa fondamentale il metodo applicato.
Potrebbero essere passati anni da quel concerto, quindi noi non saremmo piu' gli stessi,
cosi' come potremmo non esserci mai stati. Ma non importa, avremo sensazioni attuali
basate su uno storico certo, quindi vere. Esempio semplice, sara' come recuperare da
un cassetto una foto di venti o trenta anni fa', l'emozione provata e' assolutamente
congruente con l'immagine sulla foto. Anche chi vede quella foto per la prima volta
avra' un'emozione o fara' una valutazione assolutamente congruente con un fatto certo
non opinabile. In altri termini, il giudizio personale non va in nessun modo ad intaccare
il contenuto riproposto ma rimane, come giusto che sia, nella propria sfera emozionale.
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Cosi' come chi ha scattato quella foto e' una ed una sola persona con un'unica macchina fotofrafica
cosi' chi riprendera' il nostro concerto live deve utilizzare un unico dispositivo microfonico.
Un microfono per dirne uno stereo o due microfoni mono in posizione molto ravvicinata tra di loro.
Riprese con piu' microfoni porterrano ad una sovrapposizione di informazioni che non potranno
far altro che dare una visione distorta della realta'. In questo caso piu' verita' sommano meno di una sola.
E poi c'e' anche una questione tecnico-fisiologica. Il microfono prende tutti i suoni che gli arrivano in
modo assolutamente acritico, il nostro cervello fa invece il contrario, ovvero li discrimina e li valuta.

Il posizionamento del microfono e' concettualmente semplice, in asse tra orchestra e prime file facendo in modo
che il suono diretto della musica sia assolutamente predominante rispetto a quello riflesso delle pareti.
Come in tutte le cose il "manico" di chi effettua questo lavoro, o questa foto sonora, puo' fare una certa
differenza, piu' formale comunque che sostanziale. Piu' che di foto forse sarebbe piu' giusto parlare
di filmato sonoro visto che non e' un fermo immagine ma una sequenza in funzione del tempo.
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Avere delle occasioni di registrazione live di strumenti acustici e' molto importante,
e' un'esperienza di crescita che ogni audiofilo secondo me dovrebbe fare.
Le mie prime risalgono a piu' di ventanni fa e da dove ho cominciato subito
ad intendere che sarebbe stato impossibile per qualsiasi impianto commerciale
ricreare anche solo lontanamente certe emozioni o valutazioni di merito.


... segue ...
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da admin »

Vorrei spendere qualche parola in merito a chi osteggia la ripresa stereofonica.
Gli argomenti portati in favore di una ripresa multi microfonica sono i più vari: dall'impossibilità di riprendere grandi gruppi, alla capacità di una ripresa ravvicinata di cogliere più particolari, fino alla pretesa di fornire allo spettatore una diversa prospettiva di ascolto.
Questi argomenti, presi singolarmente, potrebbero anche avere una loro valenza ma l'utilizzo che ne viene fatto tradisce ampiamente l'intenzione proposta.
Per fare un esempio comprensibile mi viene in mente la ripresa visiva di un gran premio di F1 che potremmo seguire in diversi modi: una ripresa globale dall'alto, una ripresa parziale di un gruppo di auto lungo la pista e la ripresa dal camera car.
La ripresa totale dell'intero circuito, che potremmo paragonare ad una ripresa stereofonica, ci da una visione globale e ci permette di capire abbastanza cosa accade in una sola immagine.
Se passiamo alla ripresa di gruppi di auto sul circuito, che potremmo paragonare alle riprese stereofoniche con più microfoni, per avere una visione completa, dovremo avere uno schermo diviso in 4/5 immagini che ci creerà certamente un po' di fatica ma potremo magari ancora tollerare.
Quando finiamo al camera car, che potremmo equiparare alla ripresa multimicrofonica, per avere la solita visione globale, ci ritroveremo con lo schermo diviso in una ventina di riquadri e sarà assolutamente impossibile avere una visione globale di ciò che accade.
La visione del gran premio come la conosciamo, funziona perchè c'è una alternanza di riprese, perchè c'è il commento e perchè una visione in soggettiva è immediatamente identificabile com tale, tutti elementi assenti nel caso dell'ascolto e che, cosa importante, nessuno si è mai curato di mutuare nelle registrazioni audio.
Voglio dire che potrebbe anche essere interessante avere riprese audio diverse e soggettive di uno stesso evento, insieme a quella globale ma nessuno si è mai curato di farlo, utilizzando questi strumenti per tutt'altri scopi.
In realtà la ripresa multimicrofonica è la via più comoda per effettuare una ripresa in tempi brevi senza dover fare innumerevoli "ciack" per trovare quello buono in cui tutti gli strumentisti sono soddisfatti della loro esecuzione, non commettono errori e suonano tutti al livello che gli compete, senza contare che poi si può aggiungere, togliere, spostare, equalizzare ogni singolo strumento ed infine aggiungere gli effetti di ambienza.
Solo un mezzo tecnico insomma, senza nessuna ambizione filologica o artistica che però è necessario inventarsi per dare un senso al tutto.
Marco Rosanova

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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

In altri termini la multimicrofonia e' una forma di spettacolarizzazione della ripresa.
Non e' coerente per definizione quindi porta ad una realta' deviata e fuorviante.
Un microfono solo e' assolutamente in grado di catturare una qualsiasi complessita'
musicale di ogni orchestra di soli strumenti acustici. E' l'unico modo che abbiamo per
ottenere un racconto congruente universalmente riconoscibile.

(Nell'esempio della F1 hai bisogno di qualcuno che ti dica chi ha vinto altrimenti rischi di non averlo capito)
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da admin »

linomatz ha scritto:(Nell'esempio della F1 hai bisogno di qualcuno che ti dica chi ha vinto altrimenti rischi di non averlo capito)
Nella visione globale non serve perchè ad un certo punto vedrai sventolare la bandiera a scacchi, evento al quale potresti non fare caso se sei occupato a guardare 20 camera car! ;)
Questo giusto per ribadire che come nella visione soggettiva del GP hai bisogno del commento, in una ripresa audio soggettiva avresti bisogno di un altro tipo di guida e non andrebbe utilizzata per simulare una ripresa globale.
Marco Rosanova

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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

A questo punto vale la pena ricordare che noi di epidauro.net abbiamo messo in linea
i primi file in assoluto per il download gratuito, prima di qualsiasi operatore ufficiale.
Sono tutte mie registrazione effettuate con tecnica stereofonica semplice come descritta
prima e qui ci sono i file ad alta risoluzione scaricabili di alcune registrazioni a partire dal 1990.

http://epidauro.org/phpBB3/viewtopic.php?f=53&t=5227

Nella sezione http://epidauro.org/phpBB3/viewforum.php?f=53 ci sono poi anche altre cose ...
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Prima di aggiungere qualche concetto sull'approccio alla parte elettronica
di un impianto per Riproduzione Musicale e sull'imprescidibile cura del
contestuale ambiente dedicato ... vorrei ricordare velocemente due momenti.
Il primo riguarda le mie curiosita' sul teatro greco di Epidauro da cui prende
vita non a caso anche il nome di questo forum ed il secondo il tribolato incontro
con l'ing. Russo (moss) dal quale comunque si sono generati in me tutta una serie
di chiarimenti su concetti fino al quel momento ancora confusi e disorganizzati.
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Recupero un mio post da videohifi.com ...
E cosa c'entrano Moss ed i suoi sostenitori ?
Semplice: NON SENTONO LA DISTORSIONE !!! (o fanno a meno dei bassi, nei loro impianti...)
Già... dite la verità... ci avevate già pensato...? Ed ora abbiamo una sequenza logica che permette di affermarlo a buon diritto.
Ma come si fa a recensire un impianto fiacchissimo e dinamicamente miserando, allargandosi con quelle aggettivazioni che avete letto...??? Semplice... Suggestione...!
Fabrizio Calabrese
A parte il fatto che io non sono un sostenitore di moss nel termine stretto del termine
posso pero' affermare che ho capito piu' da lui in tre volte che l'ho incontrato che in
trentanni di riviste. Poi tutto puo' essere mediato dalle proprie necessita' personali
ma sta di fatto che certe conoscenze le ho apprese solo da lui. In quanto a lei ...

Stia a sentire, lei si occupa di locali da ballo, continui a farlo.
Li puo' dare sfogo a tutti i suoi 120dB a 20Hz, lei non si rende conto che
li' deve solo "amplificare suono" per un fine specifico che e' il ballo,
usi tutte le misure che crede, probabilmente andranno bene.
Poi se il committente alla fine paga puo' anche ritenere il suo lavoro perfetto.

Quando si parla di "riproduzione musicale" le cose cambiano e di parecchio.
I Greci, piu' di 2400 anni fa, per sola via sperimentale, ovvero senza alcuna
delle sue misurazioni, avevano gia' capito cosa fare per ridurre i fenomeni di
mascheramento per suono non correlato. Loro sul parlato tipico delle tragedie
in rappresentazione avevano sostanzialmente questo tipo di problema ed era
causato dal brusio del pubblico e dal rumore del vento. Hanno risolto con il
corretto uso dei materiali e delle geometrie, nulla piu'.
I Romani (antichi) si rendevano conto che i teatri greci funzionavano acusticamente
ma non ne comprendevano il motivo. Infatti il massimo che potevano fare era
copiare, ma neanche quello sapevano fare. Non a caso, appunto, prendevano per
fessi i Greci che secondo loro sprecavano posti a sedere dimenticantosi quasi
un quinto di ciclo. (Graecia capta ferum victorem cepit)
Ma non ci dilunghiamo troppo, dovrei spiegare la differenza tra teatro greco
ed anfiteatro romano ...
Quello che conta ora affermare e' che in fondo i greci non dovevano riprodurre
voce o musica ... dovevano solo produrla, ed avevano quindi, sostanzialmente,
solo problematiche di mascheramento per suono non correlato.

2400 anni dopo, l'ing. Lorenzo Russo, contemporaneo vivente, affronta e risolve
in tema di "RIproduzione musicale" ovvero nella riproposta "congruente" di un evento
musicale gia' avvenuto in precedenza in un luogo ed in un tempo diversi, quello
che e' poi diventato il problema principale e sostanziale, il mascheramento
per suono correlato. Il suono che copre se stesso, altrimenti detta, "non invarianza".
E lo fa alla maniera dei Greci antichi, ovvero agendo su geometrie, materiali
e tecniche applicate. Ma lo fa soprattuto perche' ha capito mentre tutti gli
altri brancolano nel buio e come lei, Calabrese, non riescono ancora a fare
uno straccio di distinzione tra "amplificazione sonora" e "riproduzione musicale"
e soprattutto a notare i fattori significativi che entrano in ballo,
sia a livello tecnico e scientifico sia a livello percettivo e sensoriale.
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Purtroppo il concetto di mascheramento, in realtà molto preciso e conosciuto (è alla base di tutti gli algoritmi di compressione audio tipo MP3), assume spesso, soprattutto in certi ambienti, un significato mistico, esoterico, esattamente come il concetto di non invarianza.
Spiegarlo è quindi inutile: la fede non si spiega.

Antani

Il mascheramento degli MP3 e' un discorso completamente diverso. Si tratta infatti
della rimozione da parte del compressore di parte di suono ritenuto non udibile
perche' sotto un certo livello acustico o perche' coperto da altri piu' significativi.
Questo al fine di fare un file piu' piccolo e con perdite. Non discuto della qualita'
degli MP3 anche perche' e' in funzione dell'utilizzo finale che si fa di quella musica.

Il mascheramento per suono correlato e' una cosa alquanto differente e sta a significare
la creazione spuria del medesimo suono che si va a sommare a quello iniziale modificandolo
sia in durata che in intensita'. Questo avviene sia nella parte "invariante" del sistema
sia in quella "non invariante" e gli errori commessi sono sempre di ordine infinito.

Le riflessioni delle pareti ne sono solo il caso piu' eclatante ma gran parte del
danno e' stato commesso gia' prima. Esempio, avete mai pensato a quante voci ha un normale
diffusore acustico a tre vie? A volerla semplificare parecchio ne ha almeno una per ogni via
e per ogni parete del cabinet. E che fine ha fatto l'onda posteriore, spuria anch'essa,
emessa dall'altoparlante? E tutto questo avviene anche nei casi in cui ci sono registrazioni
perfette, dischi perfetti e impianto perfetto nella parte "invariante" ovvero quella che
va dalla puntina ai morsetti del diffusore.

Parlando in termini di "riproduzione musicale" non si puo' prescindere dall'avere un
ambiente dedicato in cui vengano messi in atto tutta una serie di accorgimenti
tecnici per ridurre al massimo certi fenomeni nefasti. E non dimentichiamoci che nella
parte "non invariante" del sistema ovvero quella che va dal diffusore alla stanza c'e'
anche l'ascoltatore la cui percezione non solo e' tempovariante ma e' in stretta
correlazione con cio' che l'impianto produce.

Mi spiego meglio, se immetti un suono nell'impianto e ne esce un altro anche l'aspettativa
di ascolto cambia ovvero succede che il cervello compie un'elaborazione partendo da
un presupposto sbagliato e conclude in un'altra altrettanto sbagliata,
tutto questo succede infinite volte.

Tutto cio' fa semplicemente intendere che qualsiasi misurazione in asse di un diffusore
lascia il tempo che trova perche' sta solo misurando un qualcosa che mai succedera'.
Una qualsiasi elaborazione matematica da dsp non puo' far altro che peggiorare le cose!

La soluzione? Chiedetela alle riviste! :) ('spetta tu!)

La soluzione l'ha trovata un ingegnere italiano dal nome Lorenzo Russo che definendo
prima nuovi criteri d'indagine del problema ha poi intuito e realizzato che il sistema
smette di compiere errori solo quando comincia a funzionare a reazione d'inerzia
isolato in banda di lavoro. Ovvero quando i modi di vibrare di ogni singolo componente
dell'impianto non determinano un effetto negativo andando a modificare i tempi di esistenza
dei suoni musicali stessi. MOSS e' appunto acronimo do MOde Shape System.

Agendo come? Beh qui il discorso si fa lungo ed intanto mi scuso con chi di dovere
per l'eccessiva esemplificazione degli argomenti esposti.

Mi permetto solo di far notare un'ultima cosa, nessuno conosce il contenuto di un disco,
nessuno, neanche chi l'ha fatto, ecco perche' certi giudizi di merito non hanno senso
e bisogna appunto creare un sistema che funzioni a prescindere dai criteri di gusto personale.
Ma anche qui il discorso si fa lungo ...

Un'altra piccola annotazione, legni, legnetti, pietruzze, punte e quant'altro, altro non
sono che delle molle che vanno a variare i modi di vibrare di una apparecchiatura.
Ne modificano di conseguenza il suono ma non necessariamente in meglio, lo modificano,
in meglio e' stabilibile solo se quell'elettronica non riceve interferenze in banda di lavoro.
Le punte commerciali infatti, molle anch'esse, sono tutte dannose in quanto risuonano a
circa 1000Hz quindi in piena banda audio udibile, producono variazioni all'ascolto ma sono
di mera modifica e non di miglioramento. Cio' premesso si evince che una punta non ha nulla
da scaricare anche perche' se ne avesse il danno sarebbe gia' stato fatto, non solo, e come
si scarica si ricaricherebbe ovvero continuerebbe a lavorare male.
Adesso riflettete solo un attimo su che cosa le riviste hanno propinato finora e
quale puo' essere la conoscenza media di un audiofilo appassionato ...
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

... e' passato un po' di tempo ...

Bene bene, mi accorgo che in giro qualcuno comincia a fare uno straccio di distinguo
tra appunto Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale.
Purtroppo un vecchio-nuovo direttore di riviste, osannato da molti,
ancora usa l'errata espressione "Riproduzione Sonora" come se niente fosse ... :?
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jakas
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da jakas »

Ciao,
mi permetto di entrare nel discorso, in quanto tecnico del suono che da 22 anni lavora nel mondo della musica acustica. Dal 2003, sono tecnico accreditato a ECM records.
Il discorso è molto complesso.
A partire dal luogo preposto alla registrazione che deve avere delle caratteristiche peculiari rispetto a quanto va registrato. Poi ci sono i musicisti che in base alla bravura e le doti, riescono ad esaltare la parte musicale, gestendo le dinamiche all'interno del gruppo o interagendo con l'ambiente.
Il tecnico che sapientemente trova la soluzione migliore su dove posizionare i microfoni e quale tipo di essi usare in base allo strumento.
Il produttore artistico che è una figura che è scomparsa, ma che è determinante per le decisioni.
Le apparecchiature.
...e il buon gusto!!
Poi la riproduzione sonora: "ogni scarrafone è bello a mamma sua"... Io amo un tale diffusore, mentre altri lo osannano... questione di gusti.
Da ragazzo si leggeva che le casse AR o le ESB erano fantastiche, mentre altre marche erano orrende. Le sentii e ne rimasi deluso! Ora c'è il ritorno alle Rogers BBC... Boh...! Io per il lavoro che faccio ho i miei riferimenti che sono le mie orecchie: mi piace o non mi piace, punto e basta. Ho speso un capitale in monitor, proprio per avere una riproduzione di qualità. Ho acquistato a scatola chiusa (...mai più!!!...) dei diffusori costosissimi, che però a me non sono mai piaciuti e con i quali non sono mai riuscito a lavorare.... (venduti, poi ad una persona che li aveva ascoltai e se ne era innamorato...!!!!)
In quanto alla ripresa multimicrofonica, sinceramente se fatta con criterio è bella e da delle soddisfazioni notevoli. Anche l'approccio minimalista è fantastico se fatto in una sala adeguata, dove a suonare ci sono musicisti capaci di gestire le dinamiche e quindi automaticamente i bilanciamenti tra strumenti divengono automatici. Ad esempio a me piace molto usare la ripresa multimicrofonica nella ripresa della batteria, dove i panoramici catturano 80% del suono e i microfoni d'accento esaltano le micro informazioni.... Insomma è un discorso lungo e tortuoso, ma alla fine si tratta di qualcosa di personale e soggettivo. Poi dal punto di vista oggettivo, è chiaro che se la registrazione è fatta male, anche la riproduzione ne risente, anche se eseguita con un impianto di qualità, non farà altro che esaltare i "disastri"... Comunque, qualsiasi registrazione è manipolata... SEMPRE! Punto e basta.
Concludo con la consapevolezza che quando c'è bella musica, suonata bene, registrata bene e riprodotta con un pizzico di qualità e ci riesce ad emozionare, abbiamo raggiunto il paradiso! :D
Stefano
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da linomatz »

Effettivamente la questione e' complessa, servirebbe un ambiente solo per registrare ed un ambiente
solo per ascoltare. Questo ovviamente poco si concilia sia per quanto riguarda l'aspetto artistico della rappresentazione
sia da un punto di vista pratico, i concerti avvengono nelle sale da concerto e non ci puoi fare nulla.
Usare tecniche minimaliste e' come al solito cio' che crea meno problemi da un punto di vista della Riproduzione Musicale,
molti microfoni diventano appunto una cosa diversa ... in cui il tecnico in qualche modo decide il risultato ...
e questo "eticamente" non e' proprio il massimo. Mi rendo conto di essere solo un purista illuso .... :D
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jakas
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da jakas »

Ciao Lino,
domani farò proprio una di quelle registrazioni puriste!
Due microfoni in XY, pre ad alta qualità, chiesa (...congelata, visto il periodo) ed un solo musicista.
E quando andrò ad ascoltare, penso che riavrò indietro la sensazione della naturalezza della ripresa.

Un caro saluto

Stefano
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Re: Amplificazione Sonora e Riproduzione Musicale

Messaggio da admin »

jakas ha scritto: domani farò proprio una di quelle registrazioni puriste!
Due microfoni in XY, pre ad alta qualità, chiesa (...congelata, visto il periodo) ed un solo musicista.
E quando andrò ad ascoltare, penso che riavrò indietro la sensazione della naturalezza della ripresa.
Giusto per mettere un altro po di carne al fuoco: cosa ne pensi della ripresa Blumlein?
Sono conscio della difficoltà ad usarla a seconda dell'ambiente e dei risultati un po' "leggerini" ma per me non c'è nulla che riesca ad eguagliarla nella ricostruzione spaziale dell'ambiente.

PS
Questo il motivo per cui sto vendendo gli Schoeps e tengo solo i 414.
Marco Rosanova

Dear Mister Fantasy play us a tune
Something to make us all happy
Do anything take us out of this gloom
Sing a song, play guitar, make it snappy
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